Progetto di reintroduzione della starna nella collina torinese
a cura del Tecnico Faunistico Carpignano Mariagrazia
Il Comitato di Gestione dell’A.T.C. TO5, consapevole che la Starna è un
fasianide di particolare interesse ecologico e venatorio, nel 2008 ha
deliberato favorevolmente per l’'attuazione del Progetto di reintroduzione della
Starna, il cui obiettivo principale è di riuscire a potenziare gli eventuali
nuclei relitti presenti sul proprio territorio in modo da poter ricostituire,
nel medio termine, una popolazione vitale, demograficamente stabile e,
soprattutto, in grado di autoriprodursi.
L’'Ambito Territoriale di Caccia TO5, pur riconoscendo che la strada è in
salita, ha la speranza, effettuando immissioni con animali giovani e apportando
alcuni miglioramenti ambientali laddove storicamente è stata sempre presente la
specie, di riuscire a ricreare delle popolazioni vitali autosufficienti di starne.
Seppur le cause principali del declino della Starna sul territorio
italiano siano da addebitarsi alla contrazione degli areali idonei causati da
una sempre maggior intensificazione delle coltivazioni agricole monocolturali e
da una scorretta gestione venatoria in passato, l’'A.T.C. TO5 crede nella
possibilità di ripresa della specie nella Z.R.C. Pecetto – Pino T.se e in
particolare nel Comune di Pecetto T.se, poiché in quest’'area, seppur di
dimensioni un po'’ limitate rispetto al loro home range, si sono conservate le
caratteristiche ambientali idonee all’'ospitalità che naturalmente dovranno
essere potenziate con i miglioramenti ambientali.
La zona interessata dal Progetto sarà un’'area collinare sita nella
Z.R.C. “Pino T.se – Pecetto T.se” storicamente vocata per la starna, come
confermato da cacciatori esperti locali, la cui estensione è di 652,8 Ha.
Molte sono le esperienze riportate in letteratura di progetti di
reintroduzioni e tutti concordano nell'’affermare che per ottenere dei buoni
risultati sia nelle fasi di preambientamento sia in quelle di rilascio è
consigliabile costruire dei recinti mobili o fissi in grado ospitare delle
piccole voliere al loro interno in modo da consentire un graduale adattamento
all’ambiente naturale dei soggetti.
Per tale motivo è stato predisposto un recinto di circa 50 m per lato,
coperto da rete antigrandine al cui interno sono stati posizionati 10 parchetti
delle dimensioni di 1 m x 1 m, a loro volta divisibili in due gabbie.
Il programma di immissione consta pertanto due fasi:
· la prima fase prevede l’acquisto di coppie di riproduttori adulti in
primavera (fine febbraio-marzo), al fine di tentare di creare nuove coppie
nidificanti.
· la seconda fase consiste nel pre-ambientamento per circa 7 giorni di
250 starnotti di età compresa tra 70-90 giorni, suddivisi in gruppi di 100 che
saranno liberati gradualmente dalle voliere nel recinto, tenendo 5-6 esemplari
nella voliera che fungono da richiamo nella prima fase di dispersione.
Affinché il presente progetto riesca a realizzare l’'obiettivo preposto
non è sufficiente immettere starnotti, ma è fondamentale che l'’habitat nei
quali essi vengono rilasciati abbia tutte le caratteristiche idonee alla loro
affermazione.
Per quanto concerne il miglioramento ambientale gli sforzi saranno
rivolti al potenziamento dei siti di rifugio, di nidificazione e di
alimentazione.
È’ intenzione dell’'A.T.C. TO5 provare a proporre alle aziende agricole
comprese nelle zone d’intervento la semina a perdere di specie particolarmente
appetite (cereali, medica, trifoglio) nelle fasce perimetrali degli
appezzamenti e l’intensificazione delle siepi a bordo campo.
In questo contesto gli interventi di miglioramento sono intesi in senso
lato, infatti non ci si riferisce solo al ripristino dei parametri ambientali
che possono soddisfare le esigenze ecologiche della Starna ma anche al
controllo delle specie opportuniste impattanti sulle popolazioni presenti.
Risultati
Il primo anno di progetto (2010) sono state acquistate 15 coppie di riproduttori: 12 coppie sono state messe
nei parchetti e 3 sono state liberate all’interno del recinto.
Purtroppo le coppie nei parchetti anche se nidificavano non hanno
sviluppato l'’istinto alla cova (probabilmente a causa delle dimensioni ridotte
della gabbia) mentre una delle coppie liberate nel recinto ha deposto e covato
17 uova; da queste sono nati e sopravvissuti 11 pulli.
In estate sono stati inoltre preambientati 250 starnotti per circa 20
gg.; rilasciati poi gradualmente sul territorio aprendo semplicemente la porta
del recinto.
Nel 2011 viste le difficoltà di cova riscontrate nell’anno precedente si
è pensato di acquistare solo 8 coppie e dar
loro più spazio nei parchetti, ma anche in questo caso nonostante siano state
deposte molte uova, i fondatori non hanno covato.
In ottemperanza a quanto suggerito dall’'ISPRA in merito alla
diminuzione graduale del numero di individui immessi nelle ZRC, nel 2011
l'’Ambito ha acquistato e preambientato 200 starnotti, liberati in parte aprendo
la porta del recinto e a settembre riavvolgendo la rete di protezione
antigrandine che copriva tutto il recinto, al fine di poter verificare la
capacità di volo.
Da questi primi due anni di esperienza si evince che seppur i fondatori
siano di ottima
scelta probabilmente lo spazio dei parchetti indicato in
letteratura non è sufficiente a indurre
le fattrici a covare.
Si prevede per il prossimo anno di accorpare due parchetti in modo da
aumentare ancora lo spazio a disposizione dei riproduttori e, allo stesso
tempo, continuare a liberare due coppie nel recinto per verificare se la
differenza comportamentale nella deposizione e nella schiusa delle uova da
parte dei riproduttori sia indotta dallo spazio a disposizione o se saranno da
ricercare altre cause.